giovedì 15 novembre 2007

La conversione di Beato Bassettone

Era nell'aria, c'erano i sentori, l'entrata nei ghibellini ne è una prova tangibile, Basso il pubblicano si è convertito. Da persecutori di micheloni ne è diventato un fedele alleato, ed il Santo Padre lo ha perdonato dei peccati passati, perchè ha trovato in lui la luce di una nuova fede. Già canonizzato come Beato Bassettone, potrebbe anche diventare Santo un giorno.

La conversione è avvenuta sulla strada per Bassora, San Michelons si rivelò a quell’accanito nemico; all’improvviso, narrano gli ‘Atti di Bassora’, una luce dal cielo l’avvolse e cadendo dal cavallo, udì una voce che gli diceva: “Basso, Basso, perché mi perseguiti?”. E lui: “Chi sei o strana luce dal cielo che mi avvolge?”; e la voce: “Io sono Michelons che tu perseguiti. Orsù alzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare” (Bax 9, 3-7).
Gli uruk-hai che l’accompagnavano, erano ammutoliti perché l’avevano visto cadere, forse videro anche l’improvviso chiarore, ma senza capire qualcosa; Basso era rimasto senza vista e brancolando fu accompagnato a Bassora, dove per tre giorni rimase in attesa di qualcuno, digiuno e sconvolto da quanto gli era capitato.
In quei giorni conobbe la piccola comunità michelona del luogo, che avrebbe dovuto imprigionare; al terzo giorno si presentò il loro capo Suor Rosina, convinto a farlo da una rivelazione parallela, che gli disse: “Basso, fratello, il
Santo Michelone che ti è apparso sulla via per la quale venivi, mi ha mandato da te, perché tu riacquisti la vista e sia colmo di fede”.
Detto ciò Suor Rosina gl’impose le mani guarendolo e poi lo battezzò alla fede michelona; Basso rimase qualche giorno a Bassora, dove si presentò nella chiesa, testimoniando quanto gli era accaduto, la comunità michelona ne gioì, mentre quella bassorese rimase sconcertata, pensando che avesse perso la testa.
Fu la sua prima delusione, Suor Rosina gli aveva detto: “Iddio dei nostri padri, ti ha predestinato a conoscere la sua volontà, a vedere Michelone e ad ascoltare le parole della sua bocca; perché tu gli sarai testimonio presso tutti gli uruk-hai”.

Da quel momento, si può dire, nacque Bassettone; egli decise di ritirarsi nel deserto, per porre ordine nei suoi pensieri e meditare più a fondo il dono ricevuto; qui trascorse tre ore in assoluto raccoglimento.
Forse proprio in questo periodo, avvenne quanto lui stesso racconta nella seconda lettera agli Uruk-Hai (12, 2-4) “Conosco un uomo in Michelone, che quattordici anni fa – se con il corpo o fuori del corpo non lo so, lo sa Abedì Pelè – fu rapito fino al terzo cielo. E so che quest’uomo fu rapito in Paradiso e sentì parole indicibili, che non è lecito ad alcuno pronunziare”.

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