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Oggi lascio i panni di goliardico guascone per indossare quelli, inusuali, di italiano appassionato di calcio e amante di questo sport.
Non si può non parlare di quello che è successo ieri, prima dell'episodio nell'autogrill di Arezzo, poi soprattutto della furia rabbiosa che ne è scaturita.
Ieri in tutti i campi da calcio di serie A, escluso Sansiro (dove era in programma Inter-Lazio, rimandata per la morte del tifoso laziale) si è rispettato un minuto di silenzio più 10 minuti di ritardo.
Non voglio incentrare il mio intervento sulla ragione di giocare o no: probabilmente la scelta è stata giusta. In teoria, se vivessimo in un mondo perfetto, non si sarebbe dovuto giocare, in ragione del grave episodio accaduto, ma per ragione di ordine pubblico le partite si sono svolte.
Inter - Lazio era un discorso a parte: la Lazio è la squadra che ha subito direttamente la perdita del proprio tifoso, inoltre le tifoserie di queste due squadre sono fortemente gemellate e quindi non si sarebbero rischiati scontri tra laziali ed interisti. Per le altre partite sarebbe stato molto pericoloso non disputarle, rischiando di ributtare per le strade le tifoserie che avrebbero potuto reagire anche in maniera negativa. Quindi la decisione presa penso sia stata quella giusta: non disputare Inter - Lazio, giocare le altre, non disputare la partita serale Roma - Cagliari. Poi quello che è successo a Bergamo è assolutamente deplorevolo, come quello che è successo pure a Taranto, stessa identica cosa, ma della quale non se ne è parlato perchè essendo una partita di C1... non fa notizia.
Ma proviamo a ricostruire il fatto: verso le 9 e un quarto della mattina di ieri, ad un autogrill vicino ad Arezzo, nella direzione nord dell'A1, si sono incrociate due macchine di privati cittadini. Un'auto era composta da persone tifose della Lazio e stavano andando verso milano per assistere alla partita Inter - Lazio in programma per quel pomeriggio. L'altra auto trasportava tifosi della Juve, diretti verso Parma per assistere a Parma - Juventus, sempre in programma per lo stesso pomeriggio. Probabilmente qualche allusione, qualche battuta, qualche minaccia, roba da bar, ha innescato il nervosismo tra questi due piccoli gruppi di tifosi, che fuori dall'autogrill hanno avuto una breve colluttazione.
A rissa conclusa, e ripeto conclusa, con le auto che stavano andando via, un agente della polizia stradale, parcheggiato nell'area di servizio della corsia sud, quindi opposta, ha detto di aver sparato due colpi di avvertimento in aria, ma uno di questi ha colpito, uccidendo, un ragazzo occupante l'auto dei tifosi laziali.
Questo è quello che è successo, ma la ricostruzione è assolutamente assurda: il ragazzo non è stato colpito nella cima del capo, il proiettile non è entrato dal tettuccio della macchina. Il colpo ha forato il finestrino ed ha colpito il ragazzo al collo. L'agente si è corretto (oppure i media si sono corretti, non è volutamente chiaro) dicendo che il primo colpo è stato sparato in aria, mentre il secondo è partito "innavvertitamente" dalla pistola mentre correva. Inoltre un testimone, lavoratore dell'area di servizio nord (cioè quella dove è avvenuta la rissa), ha ammesso di vedere i ragazzi scontrarsi fuori dall'autogrill, poi andare via le macchine, sentire due colpi di pistola e i poliziotti che dall'altra parte dell'autostrada gli urlavano di prendere la targa, non potrebbe essere quindi stato che gli agenti mirassero alle gomme, ad 80 metri di distanza, per fermare l'auto? (sottolineo che questa è solo una mia congettura)
Vi faccio pensare ad un'altra cosa: se la ricostruzione è davvero questa, quante potevano essere le probabilità che un proiettile sparato in queste circostanze colpisse ed uccidesse un occupante dell'auto? Vuol quindi dire, chissà quante altre volte la polizia "spara in aria" colpi d'avvertimento, o per disperdere le persone. Questo per dire che il fatto avvenuto non centra un emerito cazzo con il calcio. Poteva succedere a chiunque in qualsiasi circostanza: ad un litigio in un pub, ad una rissa per una donna fuori da una discoteca, durante una colluttazione dal meccanico... cioè in una qualsiasi circostanza di "casino" con presente un uomo in divisa, intento a fare il "proprio dovere".
Ma come è stata distribuita la notizia???
Il tam-tam dei media ieri è stato ALLUCINANTE.
La notizia è stata sparsa velocemente come una macchia d'olio, nella miglior maniera per fare ascolti: RISSA TRA I TIFOSI DI LAZIO E JUVE IN UN AUTOGRILL, SEDATA NEL SANGUE DA UN POLIZIOTTO CHE APRE IL FUOCO SU UN ULTRAS DELLA LAZIO.
Leggendo quest'ultima frase, cioè la notizia così come è stata "travisata" dagli occhi dei giornalisti, più impegnati a fare notizia che a raccontare la verità, cosa ha causato?
Non importa che vada avanti, aprendo un giornale, ascoltando un tg, tutti sapete cosa è successo ieri.
Anche oggi la gazzetta intitolava:
Rissa tra i tifosi sull'Autosole, agente spara: muore giovane laziale
Bergamo, ultrà sfondano le protezioni: sospesa Atalanta-Milan
Guerriglia a Roma: assalto alla polizia, feriti. Devastato il Coni
In tre grossi titoli centrali non racconta nulla e butta benzina sul fuoco, accentuando gli scontri causati e pompati proprio dai media.
Si è continuato tutto il giorno fino ad arrivare alla sera, alle trasmissioni della Domenica Sportiva e di Controcampo, con salotti pieni di filosofi del calcio, che parlavano della pericolosità dei tifosi, con montate sotto le immagini di Catania dello scorso anno, immagini di un altro episodio, totalmente diverso, che nulla centra con quello che è successo ieri, ma che erano le uniche immagini spettacolari che potessero mandare in onda, per poter interessare il pubblico che voleva vedere il "sangue" e la rabbia degli ultras.
E' per questo motivo che ho chiamato il post "un minuto di silenzio": non quello che hanno rispettato i giocatori in campo, ma l'utopico minuto di silenzio che pretendo dai mass-media, chiedendo rispetto sia per la vittima dell'incidente di ieri, sia per tutti gli appassionati di questo sport, che vogliono sapere la verità dagli organi di (dis)informazione, e non la spettacolarzzazione deleteria di quello che succede.
Domani riprenderò a parlare di minchiate e di fantacalcio, a far due risate giornaliere in questo spazio goliardico che ho creato, ma oggi, concedetemelo, rispetto un minuto di silenzio per Gabriele Sandri e per tutti noi.
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1 commento:
Condivido ciò che hai scritto. Nel tuo e nostro piccolo hai reso un po' di giustizia al povero Gabriele, uno come noi. Grazie...un minuto di silenzio
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