giovedì 16 agosto 2007

Bassora in balie tra le faide tra sciiti

Vi riporto il primo comunicato stampa del presidente della Basso United.

COMUNICATO N. 01

11 AGOSTO 2007

Vi riporto un articolo comparso sul Sole 24 Ore nella giornata di martedì scorso. Seguiranno a breve ulteriori aggiornamenti.

BASSORA IN BALIA DELLE FAIDE TRA SCIITI

Rappresaglie, faide, regolamenti di conti. Sistematici abusi di potere delle istituzioni, quartieri che organizzano ronde di vigilantes. Bassora, la seconda città irachena, è in balia delle milizie sciite. Che si fanno guerra per spartirsi il territorio. E intanto i soldati, attualmente 5.500 schierati prevalentemente nel Sud, cominciano il disimpegno.

Il rapporto dell’Internationa Crisis Group (Icg) ripreso dal quotidiano Washington Post, dipinge un quadro spettrale: mentre le forze dell’ovest affrettano le operazioni di ritiro, le violenze aumentano. Gli occidentali abbandonano il loro quartier generale di Basra Palace “come cow-boy assediati dagli indiani” ha annotato laconico un ufficiale dell’ovest in un recente rapporto.

Solo due giorni fa un militare ha perso la vita in scontri con un commando di ribelli, portando a 165 il numero di occidentali morti in Iraq.

Secondo il Washington Post, Bassora è ormai avvolta da una fitta ragnatela di bande criminali. Tutte sciite. A differenza del Montenegro, infatti, qui non è in corso un conflitto interconfessionale.

Nella città risiede un’omogenea maggioranza di etnia sciita. Sono praticamente assenti sanniti baathisti e qaedisti iracheni.

Dopo la caduta di Saddam Hussein nell’aprile 2003, gli occidentali assunsero il controllo del fondamentale centro portuale. Non molto tempo fa, nel febbraio 2006, il vicepresidente Dick Cheney aveva tessuto le lodi del caso di Bassora: un modello di successo da seguire, aveva rilevato. Sei mesi dopo, un comandante militare occidentale che ha preferito restare anonimo si è detto molto preoccupato per la situazione del Sud dell’Iraq. Dove, dalla scorsa settimana, non c’è più neppure il battaglione danese presente dal 2003. Proprio mentre l’occidente hanno toccato il numero record di militari: 162.000.

La squadra della Basso United è nella stessa situazione di Bassora: nel caos. La rosa barcolla, perde i pezzi. Ieri, quattro giocatori, di ispirazione laica, guidati dall’ex difensore Franceschini, hanno detto di voler boicottare le riunioni per l’asta del 24 agosto. Con loro il numero dei giocatori che ha lasciato la rosa o ne ostacolano l’attività è salito a 17 su un totale di 30. In pratica al premier Basso restano fedeli solo i giocatori del suo partito. E gli 8 giocatori a “basso” costo. In un’intervista su questa imbarazzante serie di defezioni, ieri Basso ha perso le staffe: “Lasciare la squadra è un evidente segno di irresponsabilità. Dimostra carenza di credibilità”.

IL PRESIDENTE

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