mercoledì 16 gennaio 2008

Le società alle grandi manovre

Sembra il titolo di un cult-movie di sere B della commedia italiana anni '70, ed invece è proprio realtà: c'è un sacco di fermento in lega.
Dopo la ripartenza del campionato di domenica scorsa, i presidenti si sono accorti che l'asta finale di riparazione non è molto distante; oggi è il 16 gennaio, l'asta è in programma per martedì 5 febbraio, in mezzo ci sono solamente 3 settimane e già tutti i presidenti sono al lavoro per assestare qualche colpo di mercato e per pianificare la propria strategia all'asta.

La squadra più attiva sul mercato è, incredibilmente, il Leta: proprio la capolista, dimostrando di non voler sedersi sugli allori, si è già messa in moto per completare il proprio attacco con un terza pedina fondamentale, per rendere il tridente davvero pericoloso ed ammazzare il campionato.
Voci dicono che il Sindaco si sia già mosso, sondando il terreno, per alcuni giocatori: Iaquinta, Rocchi, Mutu, Borriello e Quagliarella. Proprio per l'ultimo, e la notizia è fresca di ieri, non esistendo il telefono nello Stato Pontificio di Michelogna, il Sindaco di Letallo ha mandato un'ambasciata presso Michelone I, senza avvertire prima. Da questo ne è nato un piccolo conflitto diplomatico, che vede il triangolo Michelogna-Letallo-Bassora implicato. Proviamo a spiegarlo.

MICHELOGNA, ai confini dello Stato Pontificio - Ecco l'esercito di uruk-hai in forze a Michelone I, comandati infatti da una sua guardia svizzera che potete vedere nelle retroguardie.

Dopo la conversione di Basso sulle vie di Bassora, e la sua entrata nella fazione dei guelfi a favore del papato di Michelone I, per dimostrare la propria buona volontà, il Basso stesso ha mandato in Michelogna un piccolo esercito di 2000 uruk-hai per aiutare il Santo Padre a difendere il suo territorio, martoriato da il complotto che dall'inizio della stagione sta andando avanti.
Ma Michelone, che non ha mai nascosto una lieve antipatia verso la razza dei guerrieri di Bassora, ma comunque grato verso il nuovo alleato per la premura dimostrata, ha preferito usare questa forza armata per eseguire delle ronde attorno ai confini dello Stato Pontificio, comandati da 2 guardie papali.
Ebbene, gli uruk-hai, che non brillano certo per acume, hanno intercettato il messo di Letallo e, non possedendo il visto per lo Stato Pontificio, se lo sono mangiato. Addosso al messaggero, hanno poi trovato la lettera del Sindaco per il Papa in cui chiedeva espressamente una cifra da pagare per poter tesserare Cordonizelas (Quagliarella in italiano, ndr.) ed il Santo Padre, colpito da questo affronto, ha già armato le atomiche verso il paese basco.
Vedremo cosa succederà...

La prossima settimana seguirà un nuovo appuntamento in cui esamineremo la situazione delle 10 squadre prima dell'asta, reparto per reparto.

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